Itinerario di un giorno a SASSUOLO e dintorni

Il paesaggio ondulato delle colline crea un ritmo visivo rilassante, quasi ipnotico. I filari ordinati dei vigneti si alternano a macchie di bosco e prati verdeggianti, un mosaico naturale che rasserena l’animo. Dietro ad ogni curva c’è qualcosa di meraviglioso da vedere e vivere. Questo itinerario di un giorno a Sassuolo e dintorni può sembrare troppo corposo ma le località sono molto vicine e solo il Palazzo Ducale di Sassuolo è visitato all’interno.
NIRANO
– Riserva naturale Salse di Nirano
SASSUOLO
– Palazzo Ducale visita
– Piazza Garibaldi
LEVIZZANO RANGONE
– Castello di Levizzano
– Cimitero Napoleonico Campo San Rocco
– Chiesa di Sant’Antonino Diacono e Martire
CASTELVETRO DI MODENA
– Piazza Roma o Piazza della Dama
– Palazzo Rangoni
– Chiesa Parrocchiale dei SS Tenesio e Teopompo
Riserva naturale Salse di Nirano

Ho scoperto le salse per caso passando di lì, sono un luogo particolare…un po’ surreale.
La Riserva delle Salse di Nirano fa parte dell’Ente Parchi dell’Emilia Centrale ed è una delle principali tappe della Via dei Vulcani di Fango.
Le Salse sono emissioni di fango freddo, prodotte dalla risalita di acqua di origine marina, frammista ad idrocarburi, che, venendo in superficie, attraverso faglie e fratture del terreno, stemperano le argille del terreno dando luogo alle tipiche formazioni a cono o a polla. Il nome “Salsa” deriva dall’alto contenuto di sale delle acque fangose, ricordo di quel mare che fino a 1 milione di anni fa occupava l’attuale Pianura Padana. La Riserva si estende su circa 200 ettari con la sua rete di 13 sentieri attrezzati e percorsi didattici, aperti a tutti.
Al centro visite CA’ TASSI (Via Rio Salse 2° Tronco, 7 Nirano di Fiorano Modenese MO Tel. 0536 921214) si possono ricevere informazioni e materiale illustrativo sui sentieri.
Il sentiero N. 8 – SENTIERO “SITI APERTI” , tempo di percorrenza a piedi 30 minuti, è il percorso più strategico della Riserva, da cui godere del “fenomeno del ribollio delle Salse”, si sviluppa per circa 150 metri lungo una passerella sopraelevata in legno, all’interno della zona integrale del campo delle Salse. E’ fruibile da pedoni e disabili.
Se avete tempo potete scegliere un sentiero più lungo e più panoramico per godere del panorama della riserva e delle vallate circostanti.
Basilica della Beata Vergine del Castello
Lungo la strada che porta dalle Salse di Nirano a Sassuolo si passa da FIORANO MODENESE e se avete tempo vale la pena fare una sosta per ammirare la BASILICA DELLA BEATA VERGINE DEL CASTELLO

La basilica mariana sorge sulle rovine di un antico castello medioevale distrutto nel XVI secolo. All’origine del tempio sta l’effige quattrocentesca della B.V. Maria dipinta a fresco sul muro sopra la porta d’ingresso del castello; rimasta integra dopo l’incendio appiccatovi da truppe spagnole nel 1558, si diffuse immediatamente la notizia del miracolo e la venerazione popolare. In particolare, alla B.V. Maria, i fioranesi si rivolsero durante la terribile peste bubbonica del 1630, dalla quale furono del tutto preservati. Si decisero perciò a costruire un tempio in ringraziamento della grazia ricevuta.
Eseguito su progetto di Bartolomeo Avanzini, architetto romano al servizio della corte ducale estense, il santuario fu completato definitivamente solo nel 1889 con la costruzione della facciata e delle due torri campanarie. Il tempio, è modellato su una pianta a croce greca e coronato da un’alta e slanciata cupola, terminante con una piccola lanterna.
Al centro, sopra l’altare maggiore, è posto l’affresco quattrocentesco della Vergine con il bambino, a cui fu aggiunto in seguito il soldato in preghiera, a ricordo del primo miracolo.
Sassuolo
Sassuolo è stata una vera e propria sorpresa, capitale mondiale della ceramica ma anche caratteristico e vivace centro che racchiude una vera e propria “delizia”.
Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale di Sassuolo rappresenta un vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale. L’aspetto attuale del Palazzo prende forma dal 1634, quando l’antico castello fu trasformato in residenza ducale da utilizzare per la villeggiatura estiva e come sede di rappresentanza ufficiale della corte per volontà del duca Francesco I d’Este che, dopo la perdita di Ferrara nel 1598, creò la nuova immagine di Modena capitale dello stato e riportò sulla scena politica europea il ducato estense di Modena e Reggio Emilia.
Gli interni del palazzo sono un trionfo di affreschi, stucchi e trompe-l’œil, nelle pareti e nei soffitti delle sale si intrecciano temi allegorici ed episodi della storia estense, si incontrano eroi mitologici e della letteratura classica e cavalleresca per opera di un’equipe di artisti straordinari tra i quali il francese Jean Boulanger, pittore ufficiale della corte estense.
Dallo Scalone d’Onore si accede al piano nobile dove si visitano gli Appartamenti Ducali: la Galleria di Bacco, l’Appartamento del Duca, il Salone delle Guardie, l’Appartamento stuccato e quello della Duchessa.

Parte integrante del complesso ducale, la Peschiera o “Fontanazzo”, edificata a partire dalla metà del Seicento sul luogo in cui si trovavano l’antico fossato castellano e i mulini della comunità. Si trattava di una complessa macchina idraulica che garantiva l’allevamento dei pesci che poi venivano serviti alla tavola del Duca. Era anche un luogo ricreativo con giochi d’acqua e statue, dove gli ospiti amavano passeggiare.
Dal 1941 al 2004 il Palazzo ha ospitato parte dall’Accademia militare di Modena per poi passare sotto la direzione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali.
Il palazzo è aperto da marzo a dicembre, per la visita consultare il sito.
Piazza Garibaldi

ll cuore della città di Sassuolo è Piazza Garibaldi, chiamata dai sassolesi Piazza Piccola, su cui si affaccia la Torre dell’Orologio, il simbolo della città. A forma di ferro di cavallo, lungo il suo perimetro si articola un bel colonnato sotto cui sono ospitati diversi negozi anche storici, come la Drogheria Roteglia. L’attuale impianto architettonico di questa piazza risale al XVI secolo.
Levizzano Rangone

Tra i vigneti Levizzano Rangone appare come una cartolina, piccolo borgo tra le dolci colline modenesi.
Il castello

E’ la principale attrazione, eretto alla fine del IX secolo, con ogni probabilità come baluardo difensivo contro gli Ungari destinato ad accogliere la popolazione in caso di assalto da parte dei nemici. Successivamente passò di proprietà in proprietà dalla Chiesa di Modena, a Bonifacio III di Toscana, padre della Contessa Matilde di Canossa, alla famiglia Levizzani e nel 1342 il Castello di Levizzano passò alla famiglia Rangoni, che lo tenne fino alla conquista napoleonica (fine del XVIII sec.), dandogli una funzione residenziale. Dal 1921 è di proprietà del comune di Castelvetro.
All’interno il castello ospita il MUSEO ROSSO GRASPA museo del vino e della società rurale, dedicato al Lambrusco Grasparossa, vino rosso frizzante tipico di queste colline, si distingue per il suo colore rosso rubino intenso e per il suo bouquet fruttato e floreale, con note di ciliegia e amarena. Il nome del vitigno deriva dal fatto che i raspi (o graspi), in autunno, assumono una colorazione rossa.
Racconta la vita contadina attraverso attrezzi agricoli, strumenti per la lavorazione del legno e dell’uva e foto che raccontano la società agricola di questo territorio.
Per visite al castello e al museo consultare il sito.
Campo San Rocco ex cimitero napoleonico

Edificato nei primi decenni dell’ottocento in obbedienza ad un legge napoleonica che imponeva la costruzione dei cimiteri per ragioni igieniche fuori dalle mura. Al centro c’è una piccola Cappella Sacrario recante i nomi dei caduti e dei dispersi della prima e della seconda guerra mondiale incisi su una lapide marmorea.
Il campo oggi viene utilizzato come spazio per concerti e altre manifestazioni culturali.
Chiesa di Sant'antonino Diacono e Martire

Su un colle a sud del castello, la Chiesa parrocchiale di Levizzano fu costruita a partire dal 1903 in stile neoromanico. L’interno è a tre navate, il Crocifisso, in cartapesta rifinito a stucco lucido, policromo, si trova su una grande croce di legno dipinto in verde. Nella cappella laterale della navata destra c’è un dipinto, risalente al 1756, raffigurante S. Antonino Martire inginocchiato in lontananza il castello di Levizzano.
Castelvetro di Modena
uno dei borghi più belli d’Italia, immerso nelle verdi colline terra di ciliegi, vino Lambrusco Grasparossa e aceto Balsamico.
Anche qui come a Levizzano, risuona il nome dei Rangoni, famiglia che dal 1330 ha dominato il territorio lasciandoci il Palazzo.
Piazza Roma o Piazza della Dama

Il centro della vita del Borgo è in Piazza Roma, caratterizzata da una scacchiera a lastre bianche e nere poste al centro. Ogni anno, a settembre, si svolgono due rievocazioni storiche che si alternano negli anni: La Dama Vivente e la Festa a Castello.
La Dama Vivente si svolge negli anni pari e ricorda i festeggiamenti dei marchesi Rangone in onore del poeta Torquato Tasso, rifugiatosi a Castelvetro nel 1564. La Festa a Castello, invece, si svolge negli anni dispari e consiste in un fastoso banchetto rinascimentale.

Si affacciano sulla piazza:
il Palazzo Comunale, sede del Municipio
il Palazzo Rinaldi con la facciata in stile neogotico- medioevale oggi residenza privata.
la Torre dell’Orologio, il vero simbolo di Castelvetro che dall’anno 1.000 ha scandito la vita del borgo con le campane e la meridiana.
la Torre delle Prigioni costruita nel 1500 e servita nei secoli non solo come prigione, magazzino, armeria e altro.
Nel locale di ingresso c’è una botola che serviva da via di fuga fuori dal borgo. Si può salire ai piani superiori, dove si incontra la vera prigione chiusa con una pesante porta.
Palazzo Rangoni

L’attuale aspetto di Palazzo Rangoni è frutto di numerose trasformazioni apportate nel corso dei secoli. Con l’avvento dei Rangoni, il Palazzo assunse caratteristiche di rappresentanza e residenziali, data anche l’importanza che Castelvetro ricoprì, a partire dal Quattrocento come capitale del feudo. Le sale sono riccamente decorate con opere cinquecentesche, attribuibili, in gran parte, al pittore Gian Antonio Scacceri. A fine Ottocento, l’allora parroco di Castelvetro Don Luigi Rinaldi, commissionò a Ferdinando Manzini quattro grandi tele, all’interno di quella che poi venne chiamata Sala del Tasso, che ricordano la vita del poeta Torquato Tasso, ospitato dalla famiglia Rangoni nel 1564.
L’accesso a Palazzo Rangoni senza visita guidata è consentito durante alcune giornate di apertura gestite dai volontari della parrocchia. Le date vengono calendarizzate mensilmente.
Ingresso su offerta libera, senza prenotazione. Per info: 338 1140858 – 329 4985138
Chiesa Parrocchiale dei SS Tenesio Teopompo

In stile neo gotico opera del maestro muratore Amilcare Barani, la chiesa dei Santi Senesio e Teopompo consacrata nel 1907, è la parrocchiale di Castelvetro di Modena.
La facciata a capanna della chiesa presenta tre portali sopra i quali s’aprono altrettanti rosoni, l’interno è suddiviso in tre navate, delle quali la centrale presenta un’altezza maggiore.
Opere di pregio qui conservate sono l’altare maggiore, progetto da Carlo Barberi e realizzato in marmo di Carrara, la statua della Madonna, i medaglioni dei Misteri del Rosario, il pulpito ed il battistero.
💥Il foliage autunnale sulle colline di Castelvetro di Modena offre uno spettacolo cromatico mozzafiato. Quando l’autunno avvolge questo pittoresco borgo medievale e le sue colline circostanti, il paesaggio si trasforma in una tavolozza vivente di colori caldi e intensi.
I vigneti, per cui la zona è rinomata, assumono sfumature che vanno dal giallo oro al rosso rubino, creando un tappeto variopinto che si estende a perdita d’occhio.
💥Il Lambrusco è un vino perfetto in abbinamento alle specialità modenesi come gnocco fritto o crescentine. Le crescentine in molte altre zone dell’Emilia Romagna vengono chiamate tigelle, ma come le fanno nel modenese, a mio parere, sono eccezionali perchè sottili e croccanti, consiglio assolutamente di assaggiarle.
…altri itinerari se hai a disposizione UN GIORNO
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