Piazza Maggiore

piazza maggiore bologna

Piazza Maggiore è un luogo simbolo di Bologna, un vero e proprio museo a cielo aperto che racconta la storia e l’anima della città. È anche il luogo dove si svolgono numerosi eventi culturali, come concerti, mostre e proiezioni cinematografiche.
Le sue origini risalgono al XIII secolo, quando il Comune di Bologna decise di creare uno spazio pubblico per le attività commerciali e politiche.
È stata teatro di eventi storici significativi, dalle incoronazioni ai comizi, dalle feste popolari alle manifestazioni.
Al centro della piazza si trova il “crescentone”, una piattaforma pedonale rialzata costruita negli anni ’30 del Novecento.
Nel corso dei secoli, la piazza ha subito numerose trasformazioni, arricchendosi di importanti edifici che ne testimoniano la grandezza.

Basilica di San Petronio e il Palazzo dei Notai

basilica san petronio bologna

La Basilica è dedicata al Vescovo Petronio, santo patrono di Bologna. La sua costruzione fu decisa dal Comune cittadino nel 1388.
Il progetto originale della Basilica gotica, avrebbe dovuto trasformarsi in una immensa chiesa a croce latina, coronata da una cupola e fiancheggiata da quattro campanili. La sua ampiezza finale avrebbe superato perfino quella della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Difficoltà tecniche ed economiche e le mutate condizioni politiche e spirituali ostacolarono poi il compimento del progetto e la Basilica rimase incompiuta.
San Petronio non fu creata per essere la cattedrale di Bologna, ma come tempio civico, statale e comunale.

interno

basilica san petronio bologna

L’interno del tempio, costruito in epoche diverse, è diviso in tre navate su cui si aprono ventidue cappelle decorate da artisti tra cui Francesco Francia, Lorenzo Costa, Parmigianino, Donato Creti.
Molto affascinante è la Cappella dei Re Magi già Bolognini, le cui pareti furono sontuosamente affrescate da Giovanni da Modena con scene che rappresentano “Il Paradiso” e “l’Inferno”.

basilica san petronio bologna
basilica san petronio bologna

La Meridiana

La meridiana all’interno della basilica è una delle più grandi e importanti al mondo, sia per le sue dimensioni che per la sua importanza scientifica. E’ situata sul pavimento della navata sinistra ed è stata realizzata da Gian Domenico Cassini intorno al 1656, misura ben 66,8 metri. Ancora oggi, ogni giorno, entrando dal foro posto a 27 metri di altezza nella volta, un raggio di sole interseca la linea di bronzo tracciata sul pavimento che rappresenta il meridiano locale, segnando il mezzogiorno, permettendo così di determinare con precisione le date degli equinozi di primavera e autunno, e dei solstizi d’estate e d’inverno. La meridiana di San Petronio è stata utilizzata per importanti osservazioni astronomiche, tra cui la misurazione precisa dell’anno solare e la verifica delle leggi del moto planetario. Ha permesso di calcolare con precisione la data della Pasqua.

Il Palazzo dei Notai

L’edificio presenta uno stile gotico, con elementi che richiamano l’architettura medievale bolognese. La sua costruzione iniziò nel 1381 per volere della Società dei Notai, che desiderava una sede adeguata alla propria importanza, una delle corporazioni più influenti della Bologna medievale e rinascimentale. Ha ospitato importanti funzioni pubbliche e istituzionali, testimoniando il ruolo centrale dei notai nella vita sociale e politica della città. La facciata è caratterizzata dallo stemma della Società dei Notai, che raffigura tre calamai con penne d’oca. E’ visitabile solo in occasione di mostre ed eventi.

Palazzo del podestà

Fu la prima sede del governo cittadino, dove il Podestà, i suoi giudici e ufficiali esercitavano il potere. Le sue origini risalgono al XIII secolo, rendendolo uno dei palazzi pubblici più antichi di Bologna. Nel 1400 venne rifatto in forme rinascimentali per volontà di Giovanni II Bentivoglio. Il palazzo è visitabile solo in occasione di mostre ed eventi.
Al centro del palazzo si erge la Torre dell’Arengo, una torre campanaria utilizzata per convocare i cittadini in occasioni speciali. Essa non ha fondamenta, ma poggia con tutto il suo peso su quattro piloni che sono anche incrocio coperto di quattro logge da volta, formano di fatto un passaggio coperto: il Voltone del Podestà.

Il voltone del podestà

Agli angoli del voltone si trovano quattro statue in terracotta, raffiguranti i santi protettori di Bologna: San Petronio, San Procolo, San Domenico e San Francesco, originariamente sede del mercato e dei banchi dei notai, in seguito venne adibito come luogo in cui eseguire condanne alla berlina per i bestemmiatori o anche sentenze capitali per impiccagione.

voltone del podestà bologna

Il Voltone è famoso per un particolare fenomeno acustico. Se due persone si posizionano in angoli opposti e parlano a bassa voce, riescono a sentirsi chiaramente, come se stessero usando un telefono senza fili. Questo effetto è dovuto alla forma della volta, che permette la propagazione del suono.

Palazzo dei Banchi

palazzo dei banchi

In ordine temporale, è l’ultimo palazzo costruito in Piazza Maggiore. Il palazzo sorge tra il 1565 e 1568 su progetto di Jacopo Barozzi detto Il Vignola, fu concepito per schermare le viuzze “disordinate” che si sviluppano dietro. Il nome del palazzo deriva dalle attività che si svolgevano nelle botteghe durante il rinascimento, molte infatti erano botteghe di cambio, dette anche banchi. La facciata del palazzo presenta 15 archi, due dei quali di dimensioni maggiori rispetto agli altri, che svelano la duplice funzione dell’edificio: grazie a tali aperture con volta a botte, il palazzo si unisce al Mercato di Mezzo che si sviluppa alle spalle. Il portico di Palazzo dei Banchi, prende il nome di Pavaglione.

Il Pavaglione

Il nome Pavaglione deriva dalla parola francese “pavillon” cioè padiglione. Questo infatti, insieme al portico successivo e alla piazza adiacente, era il luogo che accoglieva lo storico mercato dei bozzoli di bachi da seta della cui produzione Bologna ha detenuto a lungo il primato fin dal 1449. Pavaglione è inoltre un termine dialettale che deriva da “padiglione”, la tenda tipica con cui veniva oscurato l’arco del portico per proteggere i banchi del mercato. Il palazzo è visibile solo dall’esterno.

Palazzo d'Accursio

palazzo d'accursio bologna

Il palazzo presenta una facciata imponente, che riflette le diverse fasi della sua costruzione, con elementi di stile medievale e rinascimentale. Sede dal 1336 del Comune di Bologna il palazzo d’Accursio è costituito da un insieme di edifici che nel corso dei secoli sono via via stati uniti a un nucleo più antico acquisito dal Comune alla fine del Duecento, comprendeva anche l’abitazione di Accursio, maestro di diritto nello Studio bolognese, da cui prende il nome. All’interno, si trovano sale di grande valore artistico: Sala d’Ercole, Sala del Consiglio Comunale, Sala Farnese, Cappella Farnese, Sala Rossa e Sala Urbana. L’ultimo piano del palazzo il museo civico Collezioni Comunali d’Arte custodisce opere dal XIII al XIX secolo, inclusi dipinti di artisti come: Ludovico Carracci, Tintoretto, Artemisia Gentileschi (Ritratto di Gonfaloniere), Francesco Hayez (Ruth), Francesco Raibolini (Crocifissione con San Giovanni Evangelista e San Gerolamo), Jacopo Robusti (Ritratto di vecchio)

La Torre dell'Orologio

torre dell'orologio
torre dell'orologio

La visita al palazzo è gratuita ad eccezione delle sale all’interno delle Collezioni Comunali d’Arte e della Torre dell’Orologio. E’ possibile salire sulla torre e godere del panorama sulla piazza e sulla città dalla terrazza panoramica, scoprendo la storia del palazzo e il meccanismo dell’orologio. Ecco il link per le info sui biglietti e gli orari.

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