Itinerario di un giorno a ROVIGO e alle VILLE VENETE a Fratta Polesine

ROVIGO
Rovigo è una piccola città, la meno nota del Veneto, ma a mio parere sottovalutata, la visita è piacevole, ha delle belle piazze e dei bei palazzi, si respira tranquillità. Da un po’ di tempo a Palazzo Roverella organizzano belle mostre d’arte ed ecco allora l’occasione per vedere Rovigo.
Nello stesso giorno è possibile visitare la Villa Badoer e la Villa Grimani Molin ora Avezzu Pignatelli che si trovano a Fratta Polesine, a pochi chilometri di distanza.
ROVIGO
– Torre Donà e Torre Grimani
– Duomo
– Piazza Vittorio Emanuele II
– Piazza Garibaldi
– Chiesa dei Santi Francesco e Giustina
– Chiesa delle Beata Vergine del Soccorso detta La Rotonda
FRATTA POLESINE
– Villa Badoer visita guidata
– Villa Grimani Molin visita guidata
Il parcheggio più vicino all’itinerario è in piazzale Di Vittorio dove è disponibile anche un parcheggio multipiano oltre ad un’area scoperta sempre a pagamento.
Torre Donà e Torre Grimani

Sono i resti delle mura del castello di Rovigo ed ora sono immerse nel verde di quello che oggi è il giardino di Piazza Matteotti all’ingresso della zona pedonale. Il castello fu costruito nel 920 quando il Papa Giovanni X autorizza il vescovo Paolo Cattaneo, voluto per proteggere la sua chiesa. Successivamente fu costruita anche la cinta muraria con 6 porte d’ingresso in corrispondenza delle vie di accesso alla città..
Il Duomo
Il Duomo intitolato a Santo Stefano Papa risale all’anno 964, l’attuale fisionomia risale al 1696 ma la facciata risulta incompiuta.
Di alto livello le opere contenute: la Vergine Maria del Michieli detto il Vicentino e un Cristo risorto con S. Bellino e S. Stefano (1625), dipinto da Jacopo Palma il Giovane.
Sono attribuite a Benvenuto Tisi da Garofolo le due tele ai lati dell’abside che rappresentano S. Paolo e S. Pietro.
Intorno all’area dove sorge il duomo si è sviluppata la città, la parrocchia di Santo Stefano Papa e Martire è la più antica di Rovigo.
Piazza Vittorio Emanuele II

Nello stile delle Piazze Venete è il cuore della città, luogo di aggregazione e di passeggio, offre caffè all’aperto, negozi e spesso è teatro di spettacoli. Oltre alla statua di Vittorio Emanuele II troviamo anche una colonna con il Leone di San Marco sulla cima simbolo del dominio di Venezia sul territorio rodigino. Sulla piazza si affacciano importanti edifici come il Palazzo del Municipio con la torre dell’Orologio e il palazzo Roverella che ospita oltre alla pinacoteca anche, come dicevo, mostre che periodicamente vengono organizzate.
Piazza Garibaldi

La piazza, con al centro la statua a cavallo di Garibaldi, in passato era occupata dalla Chiesa di Santa Giustina demolita nel 1808, ancora si può vederne la pianta sulla pavimentazione della piazza, ospita bei palazzi tra cui il
PALAZZO RAVENNA ora sede del Consorzio di Bonifica che ricorda con le sue finestre ad arco molti edifici dell’ottocento veneto,
PALAZZO PRETORIO del XV secolo in origine residenza del Podestà veneziano ora sede della Camera di Commercio, caratterizzato al suo interno dal Salone del Grano con la volta a botte in vetro e da un pavimento a mosaico,
TEATRO SOCIALE del 1819
Chiesa dei Santi Francesco e Giustina

Il primo corpo della chiesa fu costruito a fine del 1200 in stile gotico, la ristrutturazione degli inizi del 1800 gli ha donato la facciata neoclassica che possiamo ammirare ora. Inizialmente dedicata a San Francesco e successivamente anche a Santa Giustina, dopo la demolizione della chiesa per far posto a piazza Garibaldi.
La Rotonda

A pianta ottagonale circondata da un ampio portico è il Tempio della Beata Vergine del Soccorso detto la Rotonda. La costruzione risale all’inizio del XVI secolo per onorare una Madonna con bambino ritenuta miracolosa che era affrescata sull’altare di un piccolo oratorio che sorgeva nelle vicinanze. L’interno è una pinacoteca di tele di artisti del ‘600 un gioiello di arte barocca dove tutte le pareti sono adorne di dipinti e sculture senza lasciare uno spazio vuoto.
FRATTA POLESINE
Dopo 20 km di strada da Rovigo si arriva a Fratta Polesine, piccolo paese che ha dato i natali a Giacomo Matteotti e dove è possibile visitare la sua casa-museo. Ma Fratta è nota per lo più grazie a Villa Badoer opera di Andrea Palladio, Patrimonio Unesco. Sul territorio sono presenti parecchie ville e residenze nobiliari tra le quali Villa Grimani Molin Avezzù, è possibile acquistare i biglietti e prenotare le visite guidate delle due ville nell’unica biglietteria a Villa Badoer oppure on-line.
Villa Badoer (visita guidata)

Anche detta “La Badoera” quasi fosse la bella signora del paese, si trova sulla sponda opposta al paese del canale Scortico, un tempo navigabile, al quale è collegata da un ponte.
Francesco Badoer, discendente di un’ illustra famiglia veneziana, è stato il primo proprietario della villa costruita su disegno dell’architetto Andrea Palladio tra il 1556 e il 1563. Badoer doveva avere due funzioni: quella di casa padronale da cui veniva amministrato il lavoro nei campi, e di simbolo di prestigio economico e di supremazia quasi feudale, sul territorio.
Si accede alla villa per mezzo di un’ampia scalinata centrale con due rampe laterali unite alle barchesse a semicerchio. Oggi in una delle due barchesse, dove si tenevano attrezzi da lavoro e si trovavano le stalle, c’è il museo archeologico di Fratta polesine.
Al suo interno la struttura segue i canoni palladiani, con gli ambienti di servizio nel piano interrato, al di sopra le abitazioni del piano nobile e infine, nel sottotetto, il granaio.
Il portico e il piano nobile, affrescati con scene allegoriche, pastorali, mitologiche e a tratti grottesche, sono opera del pittore Giallo Fiorentino.
Villa Grimani Molin ora Avezzù Pignatelli (visita guidata)

Sorge nelle immediate adiacenze di Villa Badoer, fu edificata intorno al 1570 per volere di Vincenzo Grimani che sposò Lucrezia Loredan sorella della moglie di Francesco Badoer. Non è una villa palladiana, ma le sembianze palladiane della villa portano a pensare all’intervento di un allievo dell’architetto Andrea Palladio. Cambiò di proprietà molte volte, dai Molin alla famiglia Avezzù Pignatelli che l’ha restaurata, proprietari tutt’ora.
Le sue magnifiche sale sono interamente affrescate e completamente arredate.
Durante il Risorgimento il polesine era finito sotto la dominazione austriaca, l’11 novembre 1818 un gruppo di patrioti carbonari vennero arrestati in questa villa durante una cena, furono portati nella prigione dello Spielberg e alcuni di loro divennero compagni di prigionia di Silvio Pellico.
…..altri itinerari se hai a disposizione UN GIORNO
Alcune immagini presenti sul sito sono state selezionate da risorse web liberamente accessibili. Se doveste riscontrare contenuti protetti da copyright vi invito a comunicarmelo via email per procedere all'immediata rimozione.